foto Nazzi lifeiskillingus

Massimiliano Nazzi (I)

Life Kills

installazione

produzione Xing/Netmage 11

prima assoluta

Massimiliano Nazzi, cerca di ritagliare uno spazio, un limbo in cui rifrangere il resto degli eventi del festival. “Nascita desacralizzata e ridotta a mera produzione di popolazione, di esseri, di elementi. Infanzia e giovinezza passate ad attendere smaniando il momento di diventare produttori di gesti vuoti ed antifunzionali. L’arbitrio e la magia della scelta, la pochezza delle possibilità e la riproducibiltà tecnica delle personalità. Le infinite possibilità che l’individuo si vede di fronte, e le stesse che se viste appena da un po’ più distante, cessano di apparire diverse e diventano interscambiabili e irrilevanti.” Questi gli elementi evocativi di Life Kills, percorso installativo – quasi un rito misterico – che Nazzi ha approntato per le retrovie superiori di palazzo Re Enzo, tra cortile d’accesso, corridoi improvvisati e sottotetto. Un percorso suddiviso in una serie di passaggi abitati da singolari presenze, confluenti in destinazioni circolari. In una schermata didattica suddivisa analiticamente da arcate a tutto-sesto si affacciano degli elementi che si muovono arbitrariamente in direzioni apparentemente casuali. L’attenzione per l’azione singola lascia presto il posto ad una percezione diffusa di caos piatto, ritmato solo dallo scorrere del tempo e dell’inesorabile. Poi un luogo di produzione industriale, che lavora meccanicamente e senza tregua. Solo dalla vetrata, come in maternità, il pubblico può vedere i neonati. Piccoli organismi ancora informi con desideri e impulsi, che aspettano in fila di essere messi in batteria a compiere il rituale delle scelte obbligate, e poi destinati a una morte che si presagisce dall’inizio, in una storia che viene raccontata dalla fine.

Massimiliano Nazzi, artista multidisciplinare italiano, è particolarmente attivo nella composizione di musica, per lo più elettronica. Parte non secondaria della sua opera, è dedicata al riutilizzo di apparecchiature elettrotecniche, modificate per la costruzione di oggetti sonori, a metà strada tra l’installazione e la scultura, una liuteria ready-made rude e visionaria.  E’ impegnato infine come fonico e compositore per alcune compagnie teatrali tra cui Korekanè. Attualmente fa parte del Teatrino Elettrico, con il quale sta sondando le possibilità creative dell’ibridazione tecnologica live.