brucemcclure

Bruce McClure (USA)

Se Volessi Fare Un Fuoco Che Seza Dano Infuocherebbe Una Sala, Farai Cosi

live-cinema

prima italiana

Se Volessi Fare Un Fuoco Che Seza Dano Infuocherebbe Una Sala, Farai Cosi, è una performance di live-cinema che Bruce McClure ha rielaborato per Netmage 11. “Posso dirvi che nel 1999 ho fatto uno spettacolo in Italia in una casa privata (Via Cardinale di Lucca venerdì 26 novembre 1999) e ho tenuto il programma che ho scritto all’epoca. Lo spettacolo era intitolato Il Mio Botolo: Cerniera Lampo. Quell’antico programma recitava: Sì, cercando di allontanarmi dal teatro cinematografico, senza uscirne completamente, mi sono trovato al confine, in una zona di 3,5 mm di larghezza che va all’infinito. In verità è stata una spinta polemica contro la proposta di fare musica senza suono con immagini in movimento. Lanciando frastuoni con una piramide di luce orizzontale che potrebbe essere il suo mulino a vento. I Miei Botoli abbaiano e morsicano lo spazio mentre il tempo viene mordicchiato. Il suono viene dal sistema ottico sonoro. Molti hanno paura di uno spazio buio. Con la privazione di suono sarebbe intollerabile! Ci sarebbero soltanto i rumori dell’intestino. I segnali che escono dal proiettore sono trattati con effetti a pedale in una matrice temporale e vengono mandati agli altoparlanti. E’ molto importante un volume piuttosto alto per fare una serata musicale, uno spettacolo di canzoni e balletti condotto sulla base di una tenue trama narrativa.”

Bruce McClure è di formazione architetto e artista visivo, vive e lavora a New York ed è uno dei rari esponenti della tradizione di un expanded cinema aggiornato alle tensioni del mondo dell’arte visiva e della musica, provenienti dal nordamerica. Ha lavorato con John Cage, riconosce l’importanza per il suo percorso di Ken Jacobs, ed è fin dalle origini della sua ricerca interessato all’approccio al movimento e alla visione di Marcel Duchamp (dal cinema ai Rotorieliefs). Benché il suo lavoro sia stato esposto a livello internazionale in musei e gallerie sotto forma di film e installazioni, ha trovato spazio attraverso indimenticabili performance soprattutto nell’ambito del cinema sperimentale. Ha realizzato una serie di live e di installazioni con proiettori modificati (a differenza di molti autori di live con pellicola, McClure interviene direttamente sulla macchina di proiezione, stravolgendone la funzionalità) e altri accorgimenti autoprodotti che producono proiezioni di luci e di forme geometriche in assonanza con le modalità del cinema sperimentale struttura più radicale, ma dove suono e immagini si associano in crescendo che vanno dalle cadenze tipicamente minimali dell’avanguardia fino quasi alla tradizione della tecno analogica più rigorosa. Ogni live prevede l’uso di pedali, di effetti e di loop, che McClure suona in modo da interagire con il lavoro di aggiustamento delle lenti che fa sui proiettori.