Zapruder filmmakersgroup (I)
DAIMON
Cinema da camera/Proiezione anaglifa
Performative Environment

Zapruder filmmakersgroup è un gruppo di filmakers (David Zamagni, Nadia Ranocchi, Monaldo Moretti) impegnati nella ormai infrequente pratica della produzione di pellicole fuori formato. Oltre a una costante presenza del gruppo nei cartelloni dei principali festival europei di nuovo cinema (prima con Spring Roll e poi Morning Smile), Zapruder coopera alle realizzazioni della compagnia teatrale Fanny & Alexander, curandone le tracce filmiche. L'artigianalità raffinata di Zapruder ha dato vita alla singolare esperienza di dispositivi e ambienti performativi che sono allo stesso tempo teatro incorporeo e cinema incarnato. Ispirato a testi di Bataille, il ciclo DAIMON, cinema da camera per proiezione anaglifa che più esemplifica questa attitudine visionaria, viene presentato a Netmage 08 nella sua versione definitiva di due episodi (L’Hegemonikon e L'Alleluia). All'interno di una sala di Palazzo Re Enzo, verrà realizzato, in raso e seta plissettati, il miraggio di un piccolo cinema anni ’20 da cui origina un gioco di continue mise en abîme tra dentro e fuori lo schermo. Attraverso la tecnica tridimensionale anaglifa viene veicolato il concetto/ossessione di occhio (occhio cieco, accecato, occhio vorace, occhio rovesciato e bianco…). L’immagine filtrata attraverso appositi occhialini 3D assume la qualità del basso rilievo, le superfici degli oggetti e dei corpi si arricchiscono di una nuova dimensione all’occhio che sa divenire strumento tattile. DAIMON è un invito a spalancare gli occhi fino alla nausea; a considerare l’erotismo gravemente, tragicamente. Il leit motiv di DAIMON è dunque una tensione, un conflitto impossibile da risolvere intrinseco della natura umana, natura insolubile appunto, fonte della gloria e dell’estasi, del riso e delle lacrime. L’erotismo, il sacrificio, la gioia, l’orrore e la morte ne determinano la partitura in sequenze, la somma attiene alla sfera dell’impossibile.

Sull’anaglifia
Anaglifo deriva dal greco anàglyphos che letteralmente significa rilievi scolpiti; è un’immagine ottenuta sovrapponendo i due fotogrammi di uno stereogramma colorati con due differenti colori, ciano per l’immagine di destra e rosso per quella di sinistra. Questo tipo di proiezione è in grado di rendere la sensazione tattile del rilievo, la cui visione, come negli esperimenti 3D degli anni ’50, potrà essere apprezzata con l’ausilio di speciali occhialini bicolore.

DAIMON.L’Hegemonikon (il sovrano interiore)
(27min dv col e B/N 2007)
L’uomo è per lo più un animale pervertito, un animale passionale ed ogni essere soggetto alle passioni è mortale. ‘I più comuni interdetti colpiscono gli uni la vita sessuale gli altri la morte, al punto che l’una e l’altra hanno formato un ambito sacro, che attiene alle religione.’
Madame Edwarda
- Georges Bataille

DAIMON. L’Alleluia
(22 min dv col e B/N 2007)
Successione di quadri sul tema dello stilleben o still-life ovvero della natura morta. ‘Se un glande godendo generasse l’universo lo farebbe così com’è : ci sarebbero nella trasparenza del cielo, sangue, grida, fetore. Dio non è un prete ma un glande: papà è un glande.’
Il Piccolo
- Georges Bataille

Cinema da camera/Anaglyph projection
Performative Environment

Zapruder filmmakersgroup is a group of filmakers (David Zamagni, Nadia Ranocchi, Monaldo Moretti) devoted to the unusual practice of the production of out of format films. In parallel to a frequent participation to the main European festivals of New Cinema (first with Spring Roll and then with Morning Smile), Zapruder works with the theatre company Fanny & Alexander, by taking care of the filmic parts. The refined artisan quality of Zapruder led to a series of devices and performative environments which stand for disembodied theatre and embodied cinema. Inspired by Bataille's texts, the cycle DAIMON, interior cinema for anaglyph projection which exemplifies the most this visionary attitude, is presented at Netmage 08 in its defiinitive version of two episodes (Hegemonikon and L' Alleluia).
In one of Palazzo Re Enzo's room, the mirage of a small cinema from the Twenties will be brought to fruition with satin and folded silk, in a continuos mise en abîme between what is inside and what is outside the screen. Via the 3D anaglyph technique the concept/obsession of the eye is channeled (the blind eye, the blinded one, the all devouring eye, the and white…). The image filtered through special 3D googles acquires the quality of a low relief, the objects surfaces and the bodies are enriched by a new dimension who can become a tactile instrument. DAIMON is an invite to open our eyes to the point of nausea; to consider eroticism gravely and tragically. The leit motif of DAIMON is then a tension, a forever unresolved conflict intrisic to the human nature, an unsolvable nature in its own right, source of glory and ecstasy, of laughters and tears. The eroticism, the sacrifice, the joy, the horror and death are responsible of its partition into sequences, the sum pertains to the sphere of the impossible.

On anagliph
Anaglyph comes from the Greek term anàglyphos which literally means sculpted reliefs; it is an image obtained by overlapping two coloured photograms of a sterogram with two different colours, cyan for the image on the right and red for that of the left. This kind of projection can make the tactile feeling of the relief whose vision like in experiments in 3D of the Fifties, can be appreciated only with the aid of special bicolour googles.

DAIMON.L’Hegemonikon (the inner master-king)
(27min dv col and B/W 2007)
The man is the most perverted animal, a passional animal and every being subject to passions is mortal.
‘The most common inhibitions affect either the sexual life or the death, to the point that they both contributed to creating a sacred field which pertains to religion'
Madame Edwarda
- Georges Bataille

DAIMON. L’Alleluia
(22 min dv col and B/W 2007)
A series of sequences on the theme of stilleben or still-life.
‘If a glans engorging would generate the universe it would make it as it is: there would be the transparent sky, blood, cries, bad smell. God ain't a priest but a glans: dad is a glans.'
Le Petit
- Georges Bataille